serata illustrata
dall’ On. Giuseppe Zamberletti
Padre Fondatore
Nel quadro delle Celebrazioni per il 150° Anniversario della Proclamazione del Regno d’Italia (Unità d’Italia) i Cavalieri del Fiume Azzurro, con la collaborazione del Gruppo Intercomunale della Protezione Civile di Lonate Pozzolo e Ferno e dell’Assessorato alla Cultura di Lonate Pozzolo, hanno dato vita a una interessantissima serata che ha visto come protagonista l’Ill.mo On. Giuseppe Zamberletti, Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Padre Fondatore della Protezione Civile. Nella Sala “Ulisse Bosisio” del Monastero di San Michele di via Dante, l’Assessore Alla Cultura Ing. Giancarlo Simontacchi, Il Sig. Sindaco Rag. Piergiulio Gelosa, la Prof.ssa Stefania Mirata e il Sig. Franco Bertoni, Gran Maestro dei Cavalieri del Fiume Azzurro, Confraternita Culturale Enogastronomica di Tornavento hanno accolto l’On. Zamberletti alla presenza di un attento pubblico. Un minuto di silenzio è stato dedicato alle vittime della tragedia che ha colpito il Giappone negli scorsi giorni. Durante la serata è stato presentato “Se la Terra Trema” libro scritto dalla compianta giornalista Alma Pizzi, nel quale viene ripercorsa l’evoluzione della Protezione Civile, attraverso il racconto dall’Onorevole Zamberletti., edito da “IL SOLE “24 ORE”
Dopo una breve introduzione sulla sua straordinaria carriera, è stato incalzato dalle domande dell’Ing. Simontacchi, moderatore della serata. Un primo quesito esplicativo è stato quello su cosa fosse la Protezione Civile, al quale il grintosissimo Onorevole ha ricordato che il primo responsabile di quella che sarebbe diventata l’organizzazione interforze è stato nel lontano 1951 il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Raffaele Busacca, che il presidente Alcide De Gasperi nominò coordinatore delle operazioni di soccorso per l’alluvione nel Polesine. In quel momento furono gettate le basi della figura del commissario, anche se non era ben descritta in una normativa. Il terremoto del 6 Maggio 1976 sconquassò tre province del Friuli-Venezia Giulia interessando Udine, Osoppo, Gemona, facendosi sentire fino a Gorizia, causando un migliaio di vittime. Quella tragedia delineò la nomina di un commissario, portando all’improvvisazione della macchina della Protezione civile ad evento accaduto. Il 23 Novembre 1980 la terra dell’Irpinia si scosse, colpendo la Campania centrale e la Basilicata centro-settentrionale, provocando tremila morti. Coloro i quali parteciparono alle operazioni di soccorso in queste due sciagure, come lo stesso Onorevole Zamberletti, posero all’attenzione della classe politica e all’opinione pubblica il quesito relativo alla Protezione civile, non come organizzazione che presiedesse il coordinamento dei soccorsi all’indomani di eventi calamitosi, bensì affrontasse le problematiche della previsione e della prevenzione delle catastrofi. Nel momento in cui le conseguenze non riescono ad essere evitate, le catastrofi evitabili sono quelle causate dall’operato dell’uomo; in questo caso la Protezione configura l’attività di soccorso. Lo scopo principale della Protezione civile è la coesione delle varie organizzazioni dello Stato o anche del privato sociale, come il volontariato, in qualità di membra di un sistema. Tale amalgama ha ingenerato frizioni e polemiche tra vari compartimenti del Ministero dell’Interno, come i Vigili del Fuoco, poco propensi a vedere parificate alcune loro peculiarità/specificità professionali con i componenti volontari della Protezione Civile. Il problema della Protezione Civile è di non diventare un’entità distaccata bensì lo Stato Maggiore Generale, come se fosse quello della Difesa, non come sola forza armata, ma come “cervello” delle forze in armi. Quindi la Protezione Civile deve sovraintendere tutte le amministrazioni dello Stato e non che si prefiggano di prevedere, prevenire e correre in aiuto. La marcia in più della Protezione Civile si basa nell’enfatizzazione del compito degli enti locali. Il Sindaco assolve il compito di Comandante in capo di ogni operazione a livello locale, annullando così il rischio di deresponsabilizzazione degli enti stessi. Alcuni componenti il pubblico presente in sala hanno esaltato l’interessamento dell’Onorevole Zamberletti alla causa lonatese, negli anni ’80, in cui la cittadina ha avuto grossi aiuti in termini di infrastrutture, portandola all’eccellenza in termini di qualità ed efficienza, utilizzando in un primo momento delle strutture poste nelle aree terremotate e successivamente utilizzate per venire incontro a realtà di disabilità sociale. La poliedricità della Protezione Civile è anche questa! La curiosità ingenerata dall’esperienza dell’Onorevole Zamberletti avrebbe fatto sì che la serata si sarebbe prodigata a lungo, ma l’ora tarda ha sancito il termine dell’intervento, con lo scambio degli omaggi tra i rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, dei Cavalieri del Fiume Azzurro con il prestigioso ospite. La sorpresa da parte degli organizzatori è stata la mancata partecipazione da parte degli altri sodalizi “culturali” invitati alla serata, che hanno perso una ghiottissima occasione per conoscere una Pilastro Portante della Nostra Nazione, nel 150° della sua Nascita, vanto per l’Italia appunto, invidiato da tutto il mondo per la sua grande intuizione ed esempio.