Inseriamo in questa pagina alcune fotografie a testimonianza del restauro avvenuto nell’anno 2020 al cannone Krupp 75/27 mod.1911 e ad altri pezzi di artiglieria presenti al Parco delle Rimembranze di Lonate Pozzolo. Continua a leggere Foto restauro cannone Krupp 75/27 mod.1911
Categoria: Riscoperta Reperti
Ripristino conservativo del cannone 75/27 – 1912 Krupp
La cerimonia si effettuerà appena le condizioni sanitarie lo permetteranno
Parco delle Rimembranze Lonate Pozzolo
Venerdì 8 Maggio 2020 ore 9,30 [Rimandata]
Ripristino cannone 75\27 mod.12 Krupp
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Recupero e ripristino cippo Aviatori della Brughiera e ripristino Fiat G59
ESTATE 2015
Già da alcuni anni si vociferava di un altro cippo dedicato agli Aviatori della Brughiera, come risultava da una vecchia cartolina d’epoca con accanto un bimotore con la dicitura “ANTICA BASE AEREA DI LONATE POZZOLO” e lo stemma degli Aviatori sopra descritti.
La stele di granito rosso molto dura recava la frase di d’Annunzio dedicata agli aviatori, ma appena sotto una postilla apposta in data 15 Maggio 1986.
Andando a cercare notizie inerenti alla data abbiamo scoperto che in quella data ci fu una cerimonia al Campo con la presenza di alte Autorità Militari: Capocalotta Colonnello Citterio in primis.
Altre notizie anteriori: il 15 Agosto 1977 un gruppetto dei superstiti di quel “Gruppo di Bombardamento a tuffo su Stukas”, si sono ritrovati al Campo per una “rimpatriata” per omaggiare i Compagni Caduti.
Ma ancora prima il 12 Maggio 1968 era stata posata un’altra lapide, con caratteri più moderni.
Insomma una sequenza di cerimonie susseguitesi nel corso degli anni, a riprova dell’attaccamento di chi aveva prestato servizio e ai propri Compagni Caduti e al “NOSTRO CAMPO D’AVIAZIONE”.
INVERNO 2015\16
Da qui nasce l’idea del recupero e di una sua degna collocazione. Una volta trovato, portato in loco e con l’aiuto di Angiolini e di Milani, con pazienza certosina si è provveduto al ripristino delle lettere mancanti.
Ma sul luogo che in accordo con l’Amministrazione Comunale, l’Associazione Arma Aeronautica di Gallarate, il Comitato Recupero Reperti Campo della Promessa fu scelto, il Parco delle Rimembranze, si trovava anche il “relitto” del Fiat G.59.
PRIMAVERA 2016
Senza indugio Bertoni Franco e l’amico Massara Fabio, col supporto dell’amico Blini di Aerosviluppi, che aveva trovato una vecchia foto del relitto, di buona lena e tanta pazienza, hanno data una “rinfrescatina” alla livrea portandola ai colori originali, compreso le coccarde. Pronto per la cerimonia di Settembre.
SETTEMBRE 2016
Vuoi saperne di più sull’aviazione a Lonate Pozzolo e sul campo della promessa? Inizia da qui…
Restauro del Cippo dedicato agli aviatori caduti
Restauro dell’aereo monomotore Fiat G59
Navigliometro
Si vociferava, tra i vecchi della zona, lungo il Naviglio Vecchio di un antico segnale che serviva alla navigazione dei barconi che ben sapevano hanno navigato fino che non era stato costruito il tratto del Nuovo Naviglio, chiamato poi Canale Industriale con la costruzione della Centrale di Turbigo,.
Armati di pazienza , di picconi, zappe e badili, abbiamo sondato la riva sinistra nel tratto che ci avevano indicato e dopo alcune ore finalmente abbiamo individuato il sito, in territorio del Comune di Nosate.
Pulito il luogo dalle erbacce piante rovi etc, ecco finalmente le pietre di appoggio, la lastra con gli indicatori due addirittura: uno più antico l’altro meglio conservato sono in bronzo con le tacche inserite nella striscia una per una. Un capolavoro di artigianato.
Allargando e approfondendo lo scavo ecco tre mozziconi di passoni, pali che servivano a ormeggiare i barconi e proteggere l’approdo dagli eventuali urti.
Lo scopo dell’idrometro che Noi abbiamo rinominato Navigliometro, era quello di tenere sotto controllo il livello dell’acqua che non doveva superare una certa misura, penna l’allagamento di Milano e che di conseguenza con gli scaricatori si regolava l’altezza.
Come si può intuire uno strumento di fondamentale importanza.
Il Ticinometro
Altro strumento importante e indispensabile è l’idrometro che si trova sulla sponda sinistra del Ticino.
Il reperto risultava letteralmente scomparso dalla memoria dell’attuale generazione. Seguendo l’indicazione dei vecchi che si ricordavano del misuratore delle acque del Ticino, nel maggio del 2001, si iniziarono i lavori di movimentazione terra depositata dai soldati americani nel 1955, per una manovra sul Ticino.
Accompagnati dal barcaiolo Bonora risalendo il fiume abbiamo fotografato un pilone del Ponte di Oleggio dove si trova il misuratore attuale collocato nel 1889, anno della costruzione del ponte.
Ma a Noi interessava quello più antico che si trova dove prima della costruzione del ponte, c’era l’attracco del Porto Natante di Oleggio, erano due barconi affiancati dove tramite una fune chiamata “guida”assicurata alle due sponde, si faceva scorrere altre funi per il traino dei natanti.
Arrivati al punto indicatoci, abbiamo notato un pianoro, tra la fitta vegetazione fra cui si intravedevano alcuni lastroni di pietra. Anche qui con pazienza abbiamo ripulito l’area e piano piano è venuto alla luce il manufatto-capolavoro:un pezzo di arginatura del Ticino edificato alla fine del 1700, con delle grossissime soglie di marmo rosa di Baveno.
Lo scopo in questo caso è più venale: in base all’altezza che l’acqua raggiungeva c’era una tabella di pagamento per determinare il pagamento del pedaggio a persone, mezzi, merce animali etc, più alto era il livello più il costo aumentava, occorrendo più personale addetto all’attraversamento del fiume.
Un po’ di Storia sui Porti Natanti.
Questo in particolare era denominato Porto di Oleggio-Lonate Pozzolo, per il semplice motivo che l’attracco era situato sui due territori. Di norma di proprietà delle Comunità interessate essendo costruito con soldi delle stesse, ma poi era dato in affitto a chi vinceva l’asta indetta.
Era tenuto a tenerlo in efficienza, fune-guida barconi etc, tenendo a diposizione le persone occorrenti, non poteva trasbordare ne persone, animali , ne cose di notte. Se il livello delle acque raggiungeva una certa altezza interrompeva il servizio, essendo responsabile di danneggiamenti o danni a persone o peggio.
Cippo “Rainerio”
Si favoleggiava tra la gente del luogo di un cippo esistente forse già al tempo della dominazione spagnola, senza saperne esattamente l’ubicazione.
Dopo svariati approcci verbali, finalmente un barcaiolo del luogo ci indicò approssimativamente un punto del Naviglio in cui cercare.
Il luogo indicato era il 1° scaricatore. Quest’ultimo si trova all’inizio del Naviglio, dove fu oggetto di ricerca da parte di un gruppo di volontari entusiasti.
Gli scavi diedero il frutto sperato; ai loro occhi piano piano venne alla luce il reperto.
Una volta ripulito dalla terra che lo copriva da lunghissimo tempo, si presentò nella sua magnificenza: un blocco di marmo di Candoglia finemente rifinito sui quattro lati, sormontato da una cuspide.
Una volta ripulito dalla terra che lo copriva da lunghissimo tempo, si presentò nella sua magnificenza: un blocco di marmo di Candoglia finemente rifinito sui quattro lati, sormontato da una cuspide. Su uno di questi lati era visibile in bassorilievo la seguente dicitura:
“Sotto gli Auspici di Raineri
Arciduca Austriaco
Vicerè del Regno Lombardo Veneto
Costruito nell’Anno 1819″
Presumiamo che sia stato posizionato in quell’epoca dopo lavori di ristrutturazione dello Sperone che si possono notare, visitando il luogo.