Guardia Svizzera Pontificia

500 anni di Guardia Svizzera Pontificia

1506  –  2006

7 aprile – 4 maggio 2006 di Marcia Celebrativa 

Il 21 giugno 1505 Papa Giulio II chiese alla Confederazione Svizzera di inviargli una guardia del corpo di 200 uomini. Nell’ inverno del 1505-1506 i primi 150 uomini,al comando del capitano Kaspar von Silenen partendo dai territori nazionali di Lucerna e Zurigo, marciarono verso Roma, probabilmente attraversando il passo del San Gottardo malgrado i rigori dell’ inverno.

Il 22 gennaio 1506 entrarono a Roma attraverso Porta del popolo, dopo aver percorso il tratto italiano della via Francigena ed arrivarono davanti all’antica Basilica di San Pietro, dove il Papa li benedisse. Poi si recarono alle loro abitazioni e presero subito servizio. Esso consisteva nella custodia palatii, nella guardia al palazzo apostolico. Questo giorno è considerato il giorno di fondazione della Guardia Svizzera.

Cinquecento anni dopo il loro compito è rimasto identico, con la stessa uniforme multicolore e le armi di allora.

In occasione dell’anno giubilare un’ottantina di ex guardie svizzere sono partite il 7 aprile da Bellinzona dando così inizio alla marcia di 723 Km. che ha  raggiunto la Città Eterna il 4 maggio, giorno del giuramento delle nuove Guardie del Papa, svoltosi per la prima volta  in Piazza San Pietro. Il percorso sviluppatosi in 27 giornate di cammino è stato effettuato cercando di mantenere anche un’ atmosfera spirituale e religiosa; quest’ultimo aspetto è stato curato dal soldato – cappellano Don Pirmin Zinali e ripercorrendo sentieri lontani dai luoghi abitati, tranne per le tappe in località di rilevanza storica per le Guardie Pontificie.

L’ organizzazione e lo svolgimento, sono stati coordinati da Eugenio  Rüegger membro del comitato organizzativo

 “500 anni Guardia Svizzera“, che si è avvalso della collaborazione di un folto gruppo di ex guardie, di persone competenti nei campi della medicina e dalla logistica e dell’ assistenza del Corpo Forestale dello Stato,del M.A.S.C.I.

( Movimento Adulti Scouts Cattolici Italiani) e della Confraternita dei Romei della Via Francigena.

Sabato 8 aprile una folla numerosa ed alcune associazioni,  ha accolto calorosamente il corteo presso il

 Ponte di Oleggio nel piazzale del ristorante “c’era una volta“ che giungeva lungo il fiume Ticino preceduto dai

Cavalieri del Fiume Azzurro“, alcuni a cavallo e dal gruppo storico “ Saboya 6 “ in costume secentesco.

Giunti dinnanzi alle autorità locali che attendevano, spontaneamente si è creato un clima di festa e di gioia e dopo i discorsi di benvenuto fatti dal vicesindaco Giancarlo Simontacchi e dal Gran Maestro Angelo Fornara, in un piacevole fuori programma abbiamo ricevuto ,con uno spontaneo scambio di ricordi dell’avvenimento, anche un gagliardetto del corpo pontificio mentre a Rügger sono stati donati il nostro gagliardetto ed uno stemma associativo. Un momento conviviale ha concluso questa giornata così importante per la nostra comunità.

L’indomani, 9 aprile, dal medesimo punto ripartiva il corteo preceduto dai figuranti del Gruppo Saboya 6 per raggiungere , nei pressi della Castellana un pioppo nero secolare, dove ai suoi piedi è stata scoperta dal Sindaco e dal colonnello Alois Odermatt la targa a ricordo del passaggio delle Guardie Pontificie. Il Sindaco ha donato uno stemma del comune di Lonate Pozzolo ed il Gran Maestro dei Cavalieri del Fiume Azzurro le insegne della Confraternita impegnata nel diffondere la conoscenza del territorio, le tradizioni e la storia, non ultima quella della Battaglia di Tornavento.

Il discorso del Sindaco e la benedizione alla lapide da parte del Parroco Don Giuseppe Maggioni, che ha rivolto il saluto di tutta la comunità al Santo Padre, hanno concluso questo importante avvenimento storico che dovrà essere vivo nella storia e tramandato alle future generazioni.

Scroscianti applausi salutavano il passaggio del drappello elvetico, seguito da un mezzo del Corpo Forestale che portava un tiglio selvatico destinato ai giardini Vaticani , che proseguiva nello storico percorso verso la casa del successore di Pietro. A Lonate rimane , a testimonianza dell’ evento, la targa con il seguente testo:

 

1506 – 2006

populus nigra ( pioppo nero)

testimone della “ marcia celebrativa“

3^ tappa – Lonate Pozzolo

Km 54 – 9 aprile 2006

GusrdiaSvizz_Autorità, Guardie Svizzere, Saboya 3 GusrdiaSvizz_Foto di Gruppo GusrdiaSvizz_guardie-svizzere-8-109 GusrdiaSvizz_guardie-svizzere-8-115 GusrdiaSvizz_guardie-svizzere-8-117 GusrdiaSvizz_guardie-svizzere-8-133 GusrdiaSvizz_guardie-svizzere-8-136 GusrdiaSvizz_guardie-svizzere-8-137 GusrdiaSvizz_guardie-svizzere-8-138 GusrdiaSvizz_guardie-svizzere-8-142 GusrdiaSvizz_guardie-svizzere-8-148 GusrdiaSvizz_guardie-svizzere-8-150 GusrdiaSvizz_guardie-svizzere-8-154 GusrdiaSvizz_guardie-svizzere-8-168 GusrdiaSvizz_guardie-svizzere-203 GusrdiaSvizz_guardie-svizzere-209 GusrdiaSvizz_guardie-svizzere-210 GusrdiaSvizz_guardie-svizzere-211 GusrdiaSvizz_guardie-svizzere-220 GusrdiaSvizz_guardie-svizzere-235 GusrdiaSvizz_Partenza GusrdiaSvizz_Associazioni e Saboya 3

Gemellati Dalla Storia

Gemellati dalla Storia_1Tramite il Cavaliere Ugo Sanguineti, abbiamo avuto l’onore di fare la conoscenza del Colonnello Spagnolo Aime Coll, in quel periodo facente parte del  Contingente Iberico presente presso la Caserma di Solbiate Olona “Ugo Mara”, Sede del Comando N.R.D.C. della N.A.T.O,

Il destino volle che fosse amico del Generale Comandante il Reggimento Saboya n° 6 con sede a Badajoz nell’Estremadura in Spagna. Si scoprì che i precursori del Saboya n° 6 appartenevano al Tercio Saboya 3 presente alla Battaglia di Tornavento del 22 Giugno 1636.

Cogliendo l’occasione, chiedemmo la possibilità di reperire notizie negli archivi del reggimento. Messosi in contatto con il suo amico, produsse una voluminosa documentazione al riguardo.

A coronamento di tutta questa operazione, si decise di organizzare una serata, all’interno della quale effettuare la cerimonia di gemellaggio, scambia

ndoci le relative insegne.

 Scambio Crest dei Cavalieri del Fiume Azzurro e del RIMZ SABOYA N.6

Scambio Crest dei Cavalieri del Fiume Azzurro
e del RIMZ SABOYA N.6
 Foto di gruppo con i Cavalieri del Fiume Azzurro e il Col. Coll del RIMZ SABOYA N.6

Foto di gruppo con i Cavalieri del Fiume Azzurro
e il Col. Coll del RIMZ SABOYA N.6

Intitolazione di una sala al N.H. Giandomenico Oltrona Visconti

N. H. Giandomenico Oltrona Visconti
N. H. Giandomenico Oltrona Visconti

A Tornavento, sulla strada del Gaggio, che porta al Ticino, dal 1770 esiste un edificio adibito a Dogana del Regno Lombardo-Veneto.

La strada del Gaggio era la strada che portava in Piemonte fin dai tempi antichi. Giunti al fiume un traghetto a fune trasportava passanti, carri e carrozze all’altra sponda, che a quei tempi era il Regno di Sardegna, di quà il Regno Lombardo-Veneto  per l’appunto.

Questo edificio  dopo molti passaggi di proprietà è giunto all’Amministrazione del Consorzio Parco Lombardo del Ticino.

La Direzione ha così deciso di adibirlo a sezione staccata  del parco Nord , dopo i lavori di ristrutturazione ,  ha adibito le varie sale a: uffici, sale museali, ed espositive , proiezioni, ed altro.

Nel 2001,tramite l’allora Presidente del Parco Ticino arch. Luciano Saino , ci fu consentito, con la sensibilità del Vice Presidente Dott. Maggioni, di dedicare

la sala principale dell’ edificio al I° studioso della Battaglia di Tornavento, nonchè  Cavaliere ad Honorem : N.H. Gian Domenico Oltrona Visconti. Un pubblico riconoscimento ad un grande e modestissimo uomo , che tanto fece per riscoprire la Storia Locale, senza ricercare pubbliche benemerenze e che Ci ha onorato, ospitandoCi fin dal primo anno, nella sua Villa di S.Antonino per i Nostri Capitoli Annuali e per l’Investitura di Nuovi  Cavalieri.

In particolare fu Presidente della Società degli Studi Patrii di Gallarate  e stimato ricercatore presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano .

A Lui si deve la scoperta per primo ,dei manoscritti riguardanti la Battaglia di Tornavento,  in Spagna, oltre che in Francia.

La Targa affissa nella sala principale della Sede del Parco Ticino, presso la Dogana Austro - Ungarica
La Targa affissa nella sala principale della Sede del Parco Ticino, presso la Dogana Austro – Ungarica

Ipposidra: la Rinascita

“La Ferrovia di Barche da Tornavento a Sesto Calende”

Sull’onda dell’entusiasmo per il successo ottenuto per la presentazione del volume sull’IPPOSIDRA, già nella serata del 12 Ottobre 2002, abbiamo voluto concretizzare il progetto. Abbiamo proposto a tutti gli interessati: agli Autori,alle Amministrazioni Locali, al Parco del Ticino la dislocazione di  cinque teche d’ informazione, nei luoghi principali del tragitto.

Il direttore del Parco Ticino, Dottor Dario Furlanetto si era  impegnato nel procurare le teche e renderle fruibili  , il professor Ogliari nella stesura di testi e fotografie tratte dal suo libro, le Amministrazioni a concedere le autorizzazioni necessarie, Noi nell’organizzare la giornata

Detto, fatto!

Il 9 Febbraio 2003, nel 158 ° anniversario della prova di attiraglio (che è consistita nel trainare un carro e relativo barcone dalla darsena a Tornavento su per la salita fino al piano della brughiera, peraltro riuscita perfettamente) nei pressi dell’allora Darsena, al freddo invernale un folto pubblico ha assistito all’inaugurazione della prima teca.Spiegata la funzione del percorso e di quanto illustrato nei pannelli, a Somma Lombardo nei pressi del ponte sullo Strona e della stazione di cambio dei cavalli la seconda tappa. Si proseguì per i Gruppetti a Golasecca, dove fu possibile solo illustrare  come avvenisse allora la discesa, successivamente a Sesto Calende, in prossimità della confluenza del Rio Oneda , il Capolinea dell’Ipposidra dove era situato il manufatto col meccanismo di salita che si può vedere in fotografia sul libro, poi ultima sosta in piazza Guarana: la Piarda.Ma non è finita qui:In futuro ci sarà la creazione di un “MUSEO ALL’APERTO DELL’IPPOSIDRA” a Tornavento, che siamo in procinto di realizzare.

Capitolo XVIII

Oleggio, Domenica 2 Giugno 2013

Quest’anno abbiamo varcato il  confine col Piemonte per recarci a Oleggio, città vicinoria con Lonate Pozzolo, con cui si ha legami ultracentenari.

Il motivo è stata la vista al locale Museo Civico Archeologico Etnografico “Carlo Giacomo Fanchini” che da oltre 60 anni raccoglie testimonianza del passato: dai reperti celtico-romani della civiltà di Golasecca, ai più recenti sulla civiltà contadina.Una visita che ha entusiasmato i Confratelli che Ci hanno onorato della loro presenza:dal Magistero dei Bruscitti da Busti Grandi, ai Confratelli del Tapulon di Borgomanero, al Gorgonzola di Cameri, alla Pera Madernassa di Guarene, i Cavalieri del Sambayone Noijset di Chivasso e gli Amici dell’Accademia della Costina di Coarezza. Continua a leggere Capitolo XVIII

Capitolo XVII

Domenica 3 Giugno 2012

 Quest’anno il Nostro capitolo si è incentrato su un argomento che è un po’ il simbolo della Provincia di Varese: “IL VOLO”, difatti la rinomanza è dovuta al fatto che nella Brughiera Gallaratese, si è sviluppata per primo  la maggior e prestigiosa industria dell’aviazione italiana: CAPRONI.

Un nome storico che per il genio e la caparbietà dell’ingegnere Gianni Caproni col supporto di suo fratello Federico, superando avversità di natura sia finanziaria sia  di scetticismo se non di sabotaggio da parte delle Autorità dell’epoca, fondò questa industria che addirittura venne presa a modello dagli americani che su questi progetti incominciarono a sviluppare la loro aviazione. Nel libro edito dalla famiglia Caproni “1910-1913” TRE ANNI DI AVIAZIONE IN BRUGHIERA Sommolago Comune di Arco, le vicende sono descritte molto bene. Continua a leggere Capitolo XVII

Capitolo XVI

Domenica 5 Giugno 2011
Tornavento

Per l’Anniversario del 150° dell’Unità d’Italia, abbiamo organizzato un Capitolo degno della giornata.

Il  ritrovo con una tradizionale  abbondante colazione tipica al ristorante Bertoni sede dell’associazione, a seguire con un Cicerone d’eccezione, il nostro CFA ad Honorem Ambrogio Milani, gli Ospiti sono stati guidati  nella visita all’incile dello storico Naviglio Grande, dove anni orsono abbiamo posato una lapide che ricorda l’avvenimento in tutta la sua Storia. Continua a leggere Capitolo XVI

Capitolo XV

6 Giugno 2010

La Nostra Confraternita ha organizzato nella mattinata un tour in Brughiera precisamente sulla via Gaggio, via antichissima , il toponimo longobardo e deriva da gahagi,gahadium(bosco sacro, recintato) bosco riservato agli Arimanni, nella gerarchia longobarda:uomini liberi atti alle armi.

Si ha notizia di una “bardia de Gadio nel 1333 e un prato di “Gazio” in una pergamena del 1353.La strada, probabilmente romana, assume importanza in epoca altomedioevale, mentre medioevale è la parallela Strda Maggiore che portava ai mulini o Molinelli, romana invece è la strada  di Tribio, da “Trivium” incrocio di tre vie e Semeda, da semita, cioè strada.

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Capitolo XIV

07 Giugno 2009

Visita alla diga del Pamperduto e Villoresi

Il Capitolo si è voluto incentrare sulla visita alle famose dighe del Panperduto e Villoresi che sono state costruite nel 1884. su progetto dell’ingegnere Villoresi allo scopo di irrigare la parte del milanese della pianura Padana.
Difatti tutta l’opera di ramifica in ben 86.km e ben 85.00 ettari, da più di un secolo, distribuisce  il prezioso liquido a alle aziende contadine che con prodotti, allevamenti di animali e altro alimentano una economia agricola che ben si colloca nel panorama produttivo lombardo.

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Capitolo XIII

Museo del Volo “ Volandia”

Quest’anno il Consiglio ha voluto far conoscere una nuova realtà del Territorio, appena inaugurata : VOLANDIA.  Museo dell’Aviazione, voluto e sostenuto finanziariamente dall’amministrazione Provinciale, localizzato negli ex capannoni della “CAPRONI “  a Vizzola Ticino, proprio di fronte all’aeroporto intercontinentale della Malpensa-Terminal uno.

CAPRONI:nome storico nel campo dell’ingegneria aeronautica fondata dall’ing. Gianni Caproni nel lontano 1910 nella brughiera gallaratese.

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Capitolo XII

Villa Cagnola a Gazzada

Questo Capitolo si è voluto festeggiare in un contesto suggestivo e storico. Il luogo scelto è stato Villa Cagnola a Gazzada. Magnifica dimora signorile dell’ottocento, da cui si ammira un magnifico panorama sulle Alpi e sul lago di Varese. Il programma prevedeva un incontro con le Confraternite Enogastronomiche con una visita alla Villa. Proseguito con un piccolo concerto con strumenti antichi, per ricreare l’atmosfera d’antan, in sintonia con le Nostre Origini. Al pranzo conviviale di ottima fattura è seguito lo scambio di doni  come usanza. Per rinnovare lo spirito di amicizia  e l’Investitura dei Nuovi Cavalieri Effettivi ed ad Honorem.

Capitolo XI

Visita Museo Agusta (Cascina Costa)  

L’ idea che ci ha spinto quest’ anno a far visita al museo delle Industrie AGUSTA è legata, oltre al nostro territorio, anche alla singolare attività svolta dall’ azienda nel campo aeronautico.

Gabriele D’Annunzio usava definire l’ aviazione “Cavalleria dell’ aria” e , con un po’ di presunzione abbiamo scelto di effettuare questa visita alla storica azienda.

Il 27 aprile 1927 Giovanni Agusta, fonda a Cascina Costa “I cantieri Aeronautici Agusta”,officine dedite alla riparazione e modifica dei bombardieri Caproni Ca.3, residuati bellici che gli consentono, dopo il trasferimento delle sue officine precedentemente aperte a Foggia ed in Libia e l’ esperienza maturata alle dipendenze delle Officine Caproni di Vizzola Ticino, di mantenere in locazione il campo di Aviazione. Continua a leggere Capitolo XI

Capitolo X

Ranco, Museo Europeo dei Trasporti

E’ il nostro ringraziamento a colui che è stato amico fraterno,  più volte nostro gradito ospite, sino ad accettare la nomina a Cavaliere ad Honorem . Autore con Gaspare Cilluffo del libro edito da Selecta “ Dal lago Maggiore a Milano” – La ferrovia delle barche e i trasporti su acqua nel secolo XIX – e presentato in una memorabile serata proprio a Lonate l’ 11 ottobre 2002, lo scorso anno ha pubblicato sul medesimo argomento un volumetto edito dal Parco del Ticino Lombardo, con la nostra collaborazione. Continua a leggere Capitolo X

Capitolo IX

06 Giugno 2004

Castello dei Visconti di San Vito – Somma Lombardo

Il capitolo di questo nuovo anno sociale è particolarmente significativo in quanto dà vita alla nuova impronta associativa che è stata stabilita nel programma triennale dal Gran Consiglio. Abbiamo scelto di far visita al Castello di Somma Lombardo dei Visconti di San Vito. Lo splendido maniero magnificamente conservato, il cui primo nucleo originale risale al XV° secolo, custodisce nelle sontuose sale una straordinaria collezione plurisecolare di piatti da barba, unica nel suo genere e reperti risorgimentali molto rari.

Numerose le personalità e le Confraternite intervenute, tra le quali ricordiamo il Neo Sindaco di Lonate Pozzolo: Piergiulio Gelosa; il Prof. Franco Bertolli, Storico e autore di numerose pubblicazioni tra cui documenti inediti sulla “ Battaglia di Tornavento”; mentre le Confraternite rappresentate sono state: Magistero dei Bruscitt da Busti Grandi ( Busto A. – VA), Serenissima Signoria dei vini del Piave ( Oderzo -TV), Club Rho a tavola ( Rho –MI),Circolo Enogastronomico Lombardo “ La Franciacorta” ( Rovato- BS),Nobile Accademia del Prezzemolo ( Milano), Confr. Del Riso, del Vino e del Gorgonzola ( Novara),Confr. del Bollito di Guarente      (Guarente-CN), Confr. del Vino e della Panissa ( Vercelli).

Al termine il trasferimento a Villa Porro in Lonate Pozzolo per il capitolo vero e proprio, con il seguente Menù:

Aperitivo all’ aperto

Buffet di antipasti

§§§

Cascata di Parma

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Boule di frutta fresca

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Bresaola, rucola e pompelmo

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Sottile di lardo ai gherigli

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Felino al taglio

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Carpaccio di vitellone alla Provenzale

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Piovra ai cannellini e sedano

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Conchiglie di mare gratinate

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Insalata fantasia

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Risotto mantecato in forma alle punte d’ asparagi

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Piccatine di faraona all’ uvetta sultanina e porto

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Patate al gratin

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Semifreddo glassato alla vaniglia

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Caffè e digestivo

 Il Sig. Sindaco di Lonate Pozzolo, Rag. Piergiulio Gelosa

Il Sig. Sindaco di Lonate Pozzolo, Rag. Piergiulio Gelosa

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Capitolo VIII

1 Giugno 2003

L’anno è caratterizzato da diversi contatti con personaggi importanti famosi e non, che hanno portato a proficue collaborazioni in svariati campi.

Il professor Francesco Ogliari e il dottor Gaspare Cilluffo innanzitutto con il loro volume “Dal lago Maggiore a Milano – la ferrovia delle barche e i trasporti su acqua nel secolo XIX-“, la conoscenza del campione mondiale dei cercatori d’oro, Rinaldo Molaschi di Vigevano, le scoperte importanti e i lavori lungo il Naviglio Grande con il C.F.A. “Ad Honorem” Ambrogio Milani, hanno caratterizzato la parte culturale della mattinata.

Al Monastero S.Michele a Lonate ospitati dall’assessore alla Cultura Dr. Livetti, il signor Molaschi ha tenuto una dimostrazione sul lavoro di vagliatura del materiale per ricavare le famose pagliuzze d’oro.

I presenti hanno avuto modo di vedere ed anche di utilizzare le “padelle”, cimentandosi in una sorprendente “caccia all’oro”.

Il C.F.A. A. Milani, con l’aiuto di una esposizione di foto e reperti, ha illustrato la storia e la funzione dei famosi “scaricatori del Naviglio”; e i reperti trovati.

Di supporto il C.F.A. Spreafico, ha spiegato la loro funzione moderna al servizio delle centrali idroelettriche.

Il professor Ogliari e il dottor Cilluffo, hanno parlato dell’Ipposidra, ferrovia con traino dei vagoni a cavallo, ideata da Carlo Cattaneo nel 1859.

Per l’occasione, abbiamo fatto dono alle Confraternite e agli Ospiti di un piatto che riproduce la Stazione di partenza dell’Ipposidra a Tornavento, su bozzetto di Elisabetta Guglielmo, nostra entusiasta e brava collaboratrice.

Al Ristorante F. Bertoni il pranzo, supportato nel servizio di sala e cucina dagli allievi dell’Istituto G. Falcone di Gallarate, aveva come titolo:

“La cucina tipica di un territorio, non è altro che un rimescolamento di altre cucine adattate a seconda degli ingredienti a disposizione locale”

Leggendo il testo gastronomico del 1692 “Lo Scalco alla Moderna” di Antonio Latini, personaggio presente in Coorti Cardinalizie e Papali di Roma, successivamente al servizio di un alto personaggio a Napoli, si sono trovate due ricette interessanti: una relativa ad un particolare risotto, l’altra alla cassuola.

Scorrendo i paragrafi della composizione si intuisce la rassomiglianza con il risotto alla milanese , per l’uso dello zafferano; l’altro per gli ingredienti assortiti: maiale e verze comprese nella casseula, così la provocazione con i “puristi milanesi“ è venuta naturale.

Lista delle vivande:

In giardino:

Pane bruscato

Pescheria fritta

§§§

In sala da pranzo:

Primo servizio rifreddo

Insalatina reale

Fravole lavate in vino e zuccaro

Pizza alla bolognese

§§§

Prima portata di cucina

Minestra di riso alla Spagnola

§§§

Seconda portata di cucina

Oglia alla napoletana

§§§

Secondo servizio di credenza

Crostata o pizza di fravole

§§§

Scomiglia

Biscotti di Savoia

Mostaccioli napoletani

§§§

Bevanda di caffè e bacetti di Tornavento

Presentazione volume “Dal Lago Maggiore a Milano”

Nell’estate 2002 , abbiamo avuto l’onore di fare la conoscenza del professore Francesco Ogliari, ideatore e fondatore del Museo dei trasporti di Ranco, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’ U.N.E.S.C.O., il quale aveva appena dato alle stampe il suddetto libro.

Questo volume tratta la storia in generale dei trasporti, come si può dedurre dal titolo, ma in particolare un capitolo il principale,parla di un progetto ideato da Carlo Cattaneo, sì quello delle 5 Giornate di Milano , che consisteva nel realizzare un tratto di ferrovia trainata da cavalli, da Tornavento a Sesto Calende, superando le famose “rabbie” del Fiume Azzurro, che data la forte pendenza erano molto pericolose e disagevoli, in caso di normalità: ma che si trasformavano in un ostacolo insuperabile in caso di piena o di siccità, arrecando un danno economico non indifferente a tutto il commercio che allora si svolgeva per via fluviale.

Trattandosi di un argomento così attinente il “Nostro Fiume “, non abbiamo potuto esimerci dall’ organizzare a Lonate Pozzolo la presentazione del  libro.

Il Professor Ogliari , nel contempo nominato  “Cavaliere ad Honorem “ed  il dottor Gaspare Cilluffo, coautore, il 12 Ottobre 2002, presenziarono alla serata, organizzata in collaborazione con l’assessore alla Cultura di Lonate Pozzolo, arch Giampaolo Livetti, nella sala polivalente del Monastero S. Michele.

Fu presentata anche la “Mostra dell’Ipposidra”, con i reperti  fotografici ed i  manoscritti originali che erano serviti per la stesura del capitolo, messi gentilmente a disposizione dal proprietario il C.F.A. Ambrogio Milani.

La serata non poteva riuscire in maniera migliore.

La nostra soddisfazione ha avuto un proseguo inaspettato: le autorità locali ed il Parco Lombardo del Ticino, ci hanno aiutato nel realizzare il percorso “dell’ Ipossidra”.

Ma questa è un’altra storia.

Il Progetto

Iniziato materialmente nel 1857 fu terminato  nel 1858. Il servizio ebbe il suo epilogo esattamente il 13 Ottobre di quell’ anno. Nel luogo dove attualmente esiste la centrale idroelettrica,a Cassinetta di Tornavento, v’era  una darsena  con relativi edifici adibiti a uffici, stalle e magazzini, dove i barconi, provenienti da Milano, tratti dal Naviglio Grande  venivano issati ancora in acqua su carri ferroviari, dopodiché tramite cavalli e aiutati da un argano, erano trainati in salita fino al piano della brughiera, giungendo nei pressi della Cava Maggia. Da lì proseguivano dolcemente  sul tratto pianeggiante fino a Somma Lombardo.

Alla periferia di Somma, iniziava la prima discesa. I carri scendevano la costa guidati da uomini che frenavano, i cavalli venivano issati  a bordo , giungendo al ponte dello Strona, costruito appositamente . Qui nei caseggiati tuttora esistenti c’erano le stalle con i  cavalli di cambio. Il viaggio proseguiva nella campagna fino a Golasecca, dove in Località Gruppetti, incominciava la seconda discesa. Lunga 400 metri questa era più impegnativa, con pendenza  del 122,50%. Qui il carro veniva agganciato ad un cavo d’acciaio di 850 metri, i cavalli nuovamente issati sul carro e mentre lo stesso scendeva frenando,trascinava verso l’alto, sul binario parallelo, un carro vuoto equipaggiato con adeguata zavorra.

In Località Mulini di mezzo, detti della Resica, per via di una segheria che funzionava con le acque del rio Oneda, i carri con le barche arrivavano su un terrapieno a venti metri di altezza dall’ acqua, di fianco alla stazione. Una piattaforma-ascensore lunga trenta metri munita di contrappesi, mossa da una ruota ad acqua, faceva scendere in Ticino il carro con la barca. La barca veniva liberata del sottostante carro e trainata con cavalli sino alla” piarda “di  Sesto Calende.

Il tempo impiegato per la risalita del fiume era così di quattro ore per una percorrenza di 17 Km., mentre la risalita controcorrente di una/due settimane per 26 Km.

Nonostante questa realizzazione, alcuni anni più tardi entrò in funzione la ferrovia Sesto Calende -Milano e così la società dell’Ipposidra fallì e pian piano scomparvero anche i manufatti.

Fonte: “Dal Lago Maggiore a Milano – La “ferrovia di Barche” e i trasporti su acqua nel secolo XIX – Di F. Ogliari e G. Cilluffo Ed. Selecta Pavia.

Capitolo VII

2 Giugno 2002

Questo capitolo ha segnato una svolta importante per l’Associazione.

A questo Convivio hanno partecipato illustri personaggi di fama internazionale, che hanno caratterizzato la giornata.

La collaborazione con l’Istituto ad indirizzo Alberghiero “Giovanni Falcone” di Gallarate, resa possibile dalla sensibilità del vice-preside Prof. Gomaraschi, si è attuata con la partecipazione di allievi in sala e in cucina che hanno supportato il servizio con entusiasmo.

Per quanto riguarda la specifica giornata, tutto è iniziato con la tradizionale colazione tipica varesotta.

Successivamente ci recammo a visitare l’unico mulino ad acqua ancora funzionante della Valle del Ticino nel comune di Bellinzago (NO).

Il suggestivo complesso, il cui nucleo originale settecentesco è rimasto intatto sino ai giorni nostri, è gestito dall’Associazione “Amici del Ticino” che ne curano il funzionamento e illustrano volentieri l’affascinante quanto unica messa in funzione delle macine, anch’esse originali.

La meticolosità con cui sono stati ricreati gli ambienti rurali, uniti al fascino del passato hanno colpito piacevolmente i presenti.

Uno spuntino nostrano, a base di prodotti del territorio e vini locali, offertoci dai gentili ospiti ed una foto ricordo ha posto fine alla mattinata.

Successivamente ci recammo a visitare l’unico mulino ad acqua ancora funzionante della Valle del Ticino nel comune di Bellinzago (NO).

Il suggestivo complesso, il cui nucleo originale settecentesco è rimasto intatto sino ai giorni nostri, è gestito dall’Associazione “Amici del Ticino” che ne curano il funzionamento e illustrano volentieri l’affascinante quanto unica messa in funzione delle macine, anch’esse originali.

La meticolosità con cui sono stati ricreati gli ambienti rurali, uniti al fascino del passato hanno colpito piacevolmente i presenti.

Uno spuntino nostrano, a base di prodotti del territorio e vini locali, offertoci dai gentili ospiti ed una foto ricordo ha posto fine alla mattinata.

Capitolo VI

3 Giugno 2001

Due scelte, una materiale e una spirituale, hanno caratterizzato quest’incontro.

I pesci del fiume azzurro: dalla modesta alborella, al pregiato e oramai introvabile temolo, al nobile storione, che si pescava anche nella nostra zona, sono stati scelti quale tema per l’occasione.

La visita ad un allevamento ittico a Marano Ticino, sulla sponda piemontese, ci ha permesso di conoscere approfonditamente il ciclo vitale dei suddetti. Successivamente a Lonate, abbiamo assistito alla santa Messa celebrata appositamente per noi ,al termine della quale abbiamo potuto ascoltare un eccellente concerto d’organo, suonato col magnifico organo Prestinari (famosissimi costruttori d’organo dell’800), appena restaurato.

Il“ LIBRO NOVO” edito nel 1557, autore: Christofaro di Messisbugo, che operò alla Corte degli Estensi a Ferrara, nominato dall’Imperatore Carlo V, Conte Palatino per i suoi meriti di scalco, gentiluomo di Corte e raffinato gastronomo, ci ha dato lo spunto per il menù del pranzo Capitolare.

Visto il tema della mattinata, non poteva essere che il seguente:

In giardino furono serviti

Pescaria di fiume fritte

§§§

In tavola furono posti

Pane intorto, Sasamellino,

§§§

E venne la prima vivanda

Pesce in gelatia con agliata verde

Insalata di anguille e Sparagi

§§§

Poi venne la seconda vivanda

Mollignane in minestra

§§§

Poi nella terza furono:

Polpette di sturione col suo sapore

Frittelle di verdure

§§§

E nella quarta furono:

Torta di pesche

e crema francese in scutelle

con ciliege coperte di zuccaro

§§§

Bevanda di caffè, bacetti di Tornavento

Scambio dei Gagliardetti tra i Cavalieri del Fiume Azzurro e le Confraternite presenti al Capitolo
Scambio dei Gagliardetti tra i Cavalieri del Fiume Azzurro e le Confraternite presenti al Capitolo

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Capitolo V

4 Giugno 2000

Siamo così giunti al primo lustro di vita, anno fatidico, l’ultimo di un secolo e di un millennio.

Per la prima volta, come spiegato precedentemente, si decise di effettuare il Capitolo Culturale -Enogastronomico la prima domenica di Giugno, mentre la Rievocazione Storica l’ultima domenica.

La giornata iniziò con una sostanziosa colazione tipica varesotta, a base di piatti rinomati: dalla rusumada, al san carlin, alla panceta al bulogna, oltre alle tradizionali brioches e cappuccino.

Successivamente ci recammo a Cà della Camera, per visitare l’edificio storico del dazio e la lapide che avevamo posato nel 1998, (ne parliamo esaurientemente nel capitolo INIZIATIVE), mostrando ai convenuti anche la presa detta dello “Sperone”da cui nasce, dal Ticino, il Naviglio Grande.

Al termine il corteo si diresse al Monastero S.Michele, già sede della Biblioteca Comunale di Lonate Pozzolo, gentilmente ospitati dall’assessore alla Cultura, ove il Prof. Franco Bertolli tenne una breve conferenza sulla Battaglia di Tornavento, per far meglio comprendere l’evento trattato.

Presso il Ristorante Bertoni, allora Sede del Nostro Sodalizio, si svolse la parte gastronomica come consuetudine.

La fine del millennio diede lo spunto per il nuovo nuovo menù.

Dal ricettario: “Il Cuoco piemontese perfettionato a Parigi” di Giovanni Silvestri fu estrapolato il menù.

Nel 1700, avvenne un ricambio sulla supremazia culinaria.

Dalla fine del barocco italiano,con i sapori agrodolci, con piatti fatti più per la vista che per il palato, con abbondanza smisurata, si passò “nuova cucina francese”.

Nouvelle cuisine” ante litteram.

I Corsi e Ricorsi della Storia, anche in cucina.

Difatti in quel periodo cambiò totalmente la metodologia in cucina, la composizione delle “minute”, a tal punto che anche nella terminologia i ricettari italiani furono influenzati dal francese. Si introdussero termini quali: i “jus , i coulis, court-bouillons” etc .

Gli interminabili banchetti , furono sostituiti da sequenze organoletticamente più consone ai palati, così come oggi li intendiamo.

Il Piemonte, stante la vicinanza anche politica, oltre che geografica, fu influenzato “in primis”.

Incominciarono anche ad apparire in maniera massiccia, i nuovi prodotti provenienti dalle Americhe: pomodori, patate, cioccolata, caffè etc.

La Minuta

Primo servizio

Minestra

Sparagi col sugo di piselli

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Hors d’oeuvre

Salmone in cascia di carta

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Secondo servizio

Entrée

Matelote alla Generale

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Terzo servizio

Trasmesso

Ragù di pomi di terra

Pollo d’India à l’escalope

Con jus di carne

Couli di pomi doro

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Quarto servizio

Trasmesso

Rissole alla napoletana

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Quinto servizio

Composta di albicocchi

Ghiaccio alla crema di cioccolata

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Ratafià di ciriege

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Bevanda di caffè e bacetti di Tornavento

I vini abbinati : Clivio rosato, Torgaio Chianti Classico d.o.c.g., Sorelle Vin Santo della Casa Vinicola I.L. Ruffino